Adriano Bolzoni, "I dannati di Vlassov" (repost)
Adriano Bolzoni, "I dannati di Vlassov. Il dramma dei russi antisovietici nella seconda guerra mondiale"
Mursia | 1991 | ISBN: 8842510572 | Italian | EPUB/AZW3 | 272 pages | 0.7/1 Mb
Mursia | 1991 | ISBN: 8842510572 | Italian | EPUB/AZW3 | 272 pages | 0.7/1 Mb
Durante le varie fasi della guerra in Europa, in Occidente come all'Est, circa tre milioni di russi si affiancarono in vario modo alla Germania. Dal Caucaso ai paesi baltici, dall'Ucraina alle distese del Don e del Volga, un numero enorme di uomini affiancò gli invasori collaborando con la Germania o prese le armi per battersi contro il potere sovietico. Masse di esuli, di fuggiaschi da tutti gli immensi territori occupati dallaWehrmacht preferirono seguire il nemico in ritirata piuttosto che ritornare sotto il giogo di Stalin, defluendo in Occidente.
Contro la loro volontà, con la forza, spesso brutalmente e con ferocia, gli Alleati anglo-americani, cedendo alle pressioni e al ricatto di Stalin, consegnarono tutti i russi anticomunisti al boia di Mosca: cosacchi, baltici, caucasici, ucraini, donne, vecchi e bambini, emigrati o rifugiati. Masse innumerevoli mandate allo sterminio, destinate a colmare fosse comuni o a riempire i campi dell'Arcipelago Gulag. Un sacrificio di vite paragonabile all'Olocausto ebraico.
Questa oscura e terribile pagina, quella dell'Armata Vlassov, dei combattenti anticomunisti russi, di quanti vennero liberati dai campi di prigionia, dei Corpi cosacchi, di tutti i russi che si arresero o si consegnarono agli Alleati per essere rispediti forzatamente nell'URSS o nelle mani della NKVD di Beria, destinati alla più orribile fine, è ancora oggi poco conosciuta o ignorata del tutto. Chi sognò la liberazione della Russia, insieme ai due nemici implacabili, Hitler e Stalin, si trovò anche a patire le conseguenze di certe azioni di chi aveva condotto la guerra all'insegna della libertà e della democrazia.
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